Lo spamming: come difendersi
Spamming o spam è l’invio, a volte massiccio e ripetuto tramite operatore o con modalità automatizzate, di comunicazioni non richieste (via telefono, e-mail, fax, sms o mms), senza che il destinatario abbia ricevuto un’informativa sul trattamento dei dati personali o abbia prestato il consenso a ricevere messaggi. Recentemente, lo spamming sta interessando anche il mondo dei social network e quello dei sistemi di messaggistica per smartphone e tablet.
Lo spammer – cioè colui che invia lo spam – utilizza riferimenti (e-mail, numeri telefonici, ecc.) per l’invio di messaggi promozionali spesso raccolti in modo non lecito o in maniera automatica via Internet (su gruppi Usenet, newsgroups, forum, ecc.), mediante speciali programmi (spambot, ecc.) o, più semplicemente, facendo invii massivi a caso ad indirizzi e-mail basati sull’uso di nomi comuni.
Lo scopo dello spamming è veicolare messaggi pubblicitari, ma tale pratica è legata anche a veri e propri tentativi di truffa, come il phishing. In Italia l’invio di messaggi automatizzati a fini promozionali non desiderati è soggetto a sanzioni amministrative e penali.
Come prevenire lo spam
Di seguito un elenco di semplici comportamenti da mettere in pratica per evitare lo spamming:
- non diffondere, soprattutto on-line, il proprio indirizzo e-mail o il numero di telefono fisso o mobile;
- se per ottenere un dato servizio (iscrizione a newsletter, acquisti on-line, ecc.) bisogna firmare un documento o iscriverti ad un sito web, leggere sempre con attenzione le regole privacy e le condizioni d’uso del servizio, e soprattutto verificare le modalità e le finalità del trattamento dei propri dati personali;
- utilizzare più indirizzi e-mail per le varie esigenze.: ad esempio, crearne uno ad uso esclusivamente “commerciale”, da impiegare per fare acquisti on-line o accedere a servizi su Internet. In questo modo, il rischio di «contagio spam» non coinvolgerebbe gli indirizzi di posta elettronica che si utilizzano invece per le esigenze quotidiane più importanti (lavoro, amicizia, ecc.);
- se si possiede un sito personale o un blog su cui si vuole pubblicare la propria e-mail, occorre proteggerla con accorgimenti che rendono la vita più difficile ai programmi (i cosiddetti spider) capaci di raccogliere in automatico gli indirizzi di posta elettronica per finalità di spamming;
- se si invia una e-mail a molti destinatari, non rendere visibili gli indirizzi dei contatti e usare la funzione “destinatario in copia conoscenza nascosta (ccn)”;
- usare filtri anti-spam offerti, ad esempio, da alcuni programmi di posta elettronica, che possono aiutare a bloccare tutti i messaggi provenienti da un particolare indirizzo. Tali funzioni possono essere disponibili anche per i social network e i servizi di messaggistica per smartphone e tablet;
- mantenere in efficienza il pc, scaricando periodicamente gli aggiornamenti (che contengono anche difese anti-spam) per il sistema operativo e gli applicativi più utilizzati, e installare eventualmente un programma anti-virus che offra anche una protezione anti-spam.
Le azioni da evitare
- Non rispondere allo spam: la risposta può consentire allo spammer di stabilire che il tuo indirizzo e-mail è valido e attivo. Così può continuare a «spammarti» o rivendere il tuo indirizzo verificato a terzi. Può anche tentare di utilizzare il contatto creato per portare avanti tentativi di truffa.
- Non cliccare su eventuali link per la cancellazione dell’invio e tantomeno non fornire i propri dati personali senza aver prima fatto le necessarie verifiche. Questi link potrebbero essere collegati a sistemi che consentono truffe telematiche e furti di identità, ma potrebbero anche aprire la strada a software spia o a virus informatici. Per la stessa ragione, non cliccare mai su collegamenti ipertestuali inseriti nel corpo del testo o aprire ed eseguire eventuali allegati, soprattutto se contengono estensioni tipo «.exe». Ugualmente, se non si è sicuri del mittente, evitare di scaricare le immagini eventualmente contenute nel corpo del messaggio e-mail.
Invii illeciti vs spam
Se il contatto e-mail o telefonico è stato raccolto con il consenso del destinatario o secondo le modalità previste dalla legge (es: nell’ambito di un contratto per la fornitura di un qualche servizio), non si può parlare di spam.
In ogni caso, se le comunicazioni pubblicitarie o altro tipo richieste (es: invio di newsletter, ecc.) risultano ad un certo punto indesiderate, è diritto di ciascuno opporsi al trattamento dei propri dati inviando una e-mail al mittente per chiedere la sospensione dell’invio o utilizzando, se disponibili, le procedure on-line per la cancellazione dei dati dal database di chi invia le comunicazioni.
Come agire contro lo spam
Una persona fisica può agire contro lo spam:
- presentando segnalazioni e reclami al Garante per la protezione dei dati personali;
- rivolgendosi al tribunale ordinario per l’eventuale risarcimento del danno.
Mentre per la persona giuridica è possibile:
- rivolgersi al tribunale ordinario per il risarcimento del danno;
- non fare segnalazioni, reclami e ricorsi al Garante, che può però intervenire d’ufficio.
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